Sinopsis
Tagore ha dispiegato la sua arte nella letteratura, drammaturgia, poesia e filosofia. Si impegnò a creare una “nuova India”, moderna ed indipendente; si proponeva di conciliare la cultura occidentale con quella orientale: era un profondo conoscitore della lingua inglese e tradusse lui stesso le proprie opere in inglese.
Esercitò un enorme fascino anche sul mondo occidentale, ricevendo il Premio Nobel per la letteratura nel 1913, diventando il primo Nobel letterario non occidentale nella storia del premio. Creò una scuola d'arte e di vita, La Visva Bharati University, che portò avanti fino alla fine della sua vita. Tagore è stato tradotto praticamente in tutte le lingue europee, risultando forse l'autore di origini bengalesi più noto in Occidente. Inoltre fece costruire strade, ospedali e anche una scuola, la quale è a tutt'oggi un'università.
Dotato di illimitata energia si dedicò contemporaneamente ad attività culturali e sociali diverse: dette nuovo impulso alla drammaturgia ristrutturando il teatro e producendo drammi originali dove i temi portanti dei suoi testi sono quelli dell'amore, della solitudine umana di fronte alla prodigalità di Dio, espressa nell'infinita gamma di sentimenti che agitano perennemente il cuore dell'uomo, il percorso e la fede nella pratica religiosa brahmana e buddhista. Nei due testi presentati ritroviamo sapori e personaggi che ci aprono al mondo indiano, facendoci capire un po’ di quel mondo caleidoscopico e ricco di simbologia.