Memos

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Sinopsis

Il podcast della trasmissione Memos di Radio Popolare

Episodios

  • La perfida Bruxelles, Renzi e il "commissario" Juncker

    06/11/2014 Duración: 25min

    Lo scontro tra il capo del governo Renzi e il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker è una storia con diverse contraddizioni. La prima: Juncker, quando attacca Renzi, parla anche a nome del governo Merkel. Il presidente eterodiretto. Un'ipotesi verosimile, secondo Sandra Zampa, deputata, vicepresidente del Pd e ospite della puntata di oggi. La seconda contraddizione è quella che vede Renzi in un doppio ruolo: in Europa è l'«antagonista» dei burocrati e dell'austerità e in Italia è il difensore del definitivo affossamento dell'articolo 18. "Il governo Renzi è austero quanto il resto d'Europa - sostiene Fabio Sdogati, economista al Politecnico di Milano - . Se non lo fosse avrebbe già adottato politiche espansive che sono possibili anche con un bilancio in pareggio".

  • Giustizia, storia di una magistrata.

    05/11/2014 Duración: 26min

    Linda D'Ancona è in magistratura da 25 anni. E' consigliera di Corte d'Appello a Napoli. Da 12 anni si occupa di lavoro. Sotto le sue mani passano decine di cause. La conversazione con D'Ancona parte da un commento sul caso Cucchi e sulle accuse di Renzi ai giudici: "lavorate troppo poco e se sbagliate non pagate". D'Ancona poi racconta come è cambiata nel tempo l'attività di un magistrato che segue le cause di lavoro, le difficoltà dovute alle modifiche continue delle norme. Sull'articolo 18, e il progetto del governo Renzi, D'Ancona sostiene che "le norme contenute nel progetto di legge delega, per ciò che si conosce al momento, non sembrano più essere rispondenti ai principi di uguaglianza sostanziale e di solidararietà sociale affermati dagli articoli 2 e 3 della Costituzione".

  • Lo Stato innovatore è possibile. Intervista all'economista Mariana Mazzucato.

    04/11/2014 Duración: 27min

    Mariana Mazzucato è una delle maggiori esperte a livello internazionale di economia dell'innovazione. La sua attività di ricerca si svolge allo Spru (Science policy research unit) dell'università del Sussex. Ha lavorato anche all'università di Denver, alla Bocconi, alla London School of Economics e alla Open University. Nel suo ultimo libro "Lo stato innovatore" (Laterza) cerca di smontare quel luogo comune per il quale lo stato è solo burocrazia oppressiva. Un altro mito da sfatare è quello della Silicon Valley intesa come esclusiva incubatrice di innovazione per il capitale privato. "In realtà - sostiene la professoressa Mazzucato a Memos - quello che ha creato Silicon Valley sono stati decenni di investimenti pubblici che hanno finanziato, ad esempio, l'algoritmo di Google, le tecnologie dell'Iphone, Internet, il Gps, il touchscreen, Siri. Sono stati finanziati tutti dallo stato americano". E in Italia? "Renzi è tornato dalla Silicon Valley proponendo di modificare l'articolo 18, ma questo tipo di modific

  • Il Testimone, Napolitano al processo sulla trattativa stato-mafia

    03/11/2014 Duración: 28min

    La testimonianza di Napolitano al processo sulla trattativa stato-mafia. Ci vorrà forse ancora del tempo per capire tutte le implicazioni di quelle 86 pagine di trascrizione delle risposte date dal Presidente della Repubblica a giudici, pubblici ministeri e avvocati del processo palermitano. I vertici dello stato in quel biennio 1992-93 (Napolitano era presidente della Camera) erano consapevoli di due cose: che la minaccia allo stato arrivava dai corleonesi di Cosa nostra e che quella minaccia conteneva un ricatto. E' forse questa consapevolezza - certificata solennemente oggi in un processo da chi allora si trovava ai vertici dello stato - a dare alla testimonianza di Napolitano un significato importante. A Memos ne abbiamo parlato con lo storico Enzo Ciconte, dell'università di Roma Tre. Un contributo anche da Salvatore Lupo, storico della mafia dell'università di Palermo.

  • "La realtà non è come sembra, è una meraviglia". Intervista con Carlo Rovelli.

    30/10/2014 Duración: 26min

    Carlo Rovelli, è un fisico. Insegna all'università di Aix-Marsiglia, in Francia. E' l'ispiratore di una delle principali linee di ricerca sulla gravità quantistica. Rovelli, e la sua equipe, sta lavorando ad una teoria che possa spiegare il funzionamento dell'universo oltre i fondamenti della relatività generale di Einstein e della meccanica quantistica. "Viviamo di ciò che non sappiamo, il nostro lavoro si basa sul futuro. Stiamo ripensando a come è fatto lo spazio, il tempo e la materia". Rovelli, nell'intervista a Memos, parla anche del rapporto tra scienza e religione, scienza e potere. "Oggi i finanziamenti per la ricerca pura diminuiscono. Chi sta al governo in Europa, negli Stati Uniti, nel mondo, chiede agli scienziati di fare cose che sono utili immediatamente e di non occuparsi dello sviluppo della conoscenza". Rovelli ha appena scritto due libri di divulgazione scientifica: "Sette brevi lezioni di fisica" (Adelphi) e "La realtà non è come ci appare" (Raffaello Cortina).

  • L'Italia ce la farà? Dialogo sul renzismo con lo storico della filosofia Michele Ciliberto

    29/10/2014 Duración: 26min

    Michele Ciliberto è uno storico della filosofia. Insegna alla Scuola Normale di Pisa. E' un intellettuale, ma non si riconosce in quella rappresentazione del ceto intellettuale dominante fatta da Renzi: un ceto - secondo il capo del governo - assimilabile a quei pensionati che guardando i lavori di un cantiere ripetono "non ce la faranno, non finiranno mai". Ciliberto racconta quelle che per lui sono le luci e le ombre del pensiero renziano e lo fa attraverso alcune contrapposizioni: nuovo-vecchio, democrazia-populismo, politica-tecnocrazia, diritti-opportunità, sinistra-destra. Nella contrapposizione giovane-vecchio Ciliberto vede una delle modalità standard di presa del potere: "quella dell'autorità del capo che si libera della tradizione, guarda al futuro e che taglia i ponti con un passato che non può che essere negativo".

  • Europa, ultimo appello

    28/10/2014 Duración: 24min

    Da Bretton Woods a Maastricht e...ritorno, per fare uscire l'Europa dalla recessione e da quell'anemia democratica che la caratterizza da anni. Oltre 300 economisti hanno lanciato un appello al governo italiano perchè promuova una conferenza "costituente" europea (sul modello di quella del 1944 che a Bretton Woods, negli Stati Uniti, gettò le basi per la ripresa del commercio tra i paesi capitalistici ancora coinvolti nella seconda guerra mondiale). Paolo Pini - economista dell'Università di Ferrara e ospite di Memos - è uno dei promotori dell'appello che parte da una constatazione: "la politica post-crisi finanziaria dell'UE è fallita". Nella trasmissione di oggi ci siamo occupati anche della proposta di introdurre una "moneta complementare all'euro", proprio così. Stefano Sylos Labini e altri economisti l'hanno studiata. Ce ne ha parlato uno di loro, Marco Cattaneo.

  • Il mondo è cambiato, le politiche no.

    27/10/2014 Duración: 26min

    Sei anni anni fa, tra il settembre e l'ottobre del 2008, iniziava la crisi del secolo. Con il crack di Lehman Brothers, una delle maggiori banche d'affari del mondo, si è arrivati ad un passo dal fallimento rovinoso della finanza americana, aiutata solo dal denaro pubblico dei contribuenti negli Stati Uniti. La crisi è stata poi esportata in Europa con la disoccupazione e la recessione. "In Italia ha voluto dire la perdita di oltre il 20% della produzione delle nostre industrie", sostiene Gianfranco Viesti, economista dell'Università di Bari. "Il mondo è cambiato - dice Viesti - Oggi ci vuole un'industria più intelligente, a maggiore innovazione e capitale umano". Noi, in Italia, ci stiamo attrezzando? "No, ma lo stanno facendo il governo tedesco, francese, americano e persino quello inglese che sembra così liberista. Ci vuole una capacità da parte degli imprenditori nell'innovazione, ma anche e soprattutto una intelligente politica pubblica". La Legge di Stabilità del governo Renzi sta andando in questa dir

  • Lavori in piazza, la storia di Alessio Branciamore

    23/10/2014 Duración: 24min

    Alessio Branciamore, 32 anni, è il segretario regionale toscano del Nidil, il sindacato della Cgil che si occupa dei lavoratori precari. A Firenze sta lavorando per la manifestazione della Cgil di sabato 25 a Roma contro il Jobs Act del governo Renzi. Branciamore, ex studente del Movimento anti-Gelmini del 2010, oggi è anche un iscritto al Partito Democratico. Chi ci sarà sabato in piazza San Giovanni? Quali lavoratori/trici? Tipici, atipici, precari? Quale risposta alla pretesa di Renzi "io tutelo chi non ha diritti, tu difendi i privilegi"?.

  • Europa, la Commissione di Berlino

    22/10/2014 Duración: 27min

    L'impronta del governo tedesco sulla nuova Commissione europea. Oggi il sì del Parlamento di Strasburgo ai nuovi commissari. "Il presidente Juncker è un mediatore, è filoeuropeo, farà di sicuro meglio dell'uscente Barroso", sostiene Piero Ignazi, politologo dell'Università di Bologna. Ma l'austerità resta il profilo prevalente della nuova Commissione. "Il governo di Berlino è forte della potenza economica della Germania - dice Ignazi - la cancelliera Merkel non ha dei meriti propri, anzi è un politico di basso profilo, capace solo di conservare lo status quo". Le alternative? "Troppo labili - per Ignazi - le speranze legate alla Spd tedesca o alla Francia di Hollande, anche se da Parigi possono arrivare sorprese". Renzi e Tsipras? "L'Italia resta un paese debole, la Grecia è irrilevante perchè economicamente sfasciato. Entrambi non possono essere perni di un'alternativa", conclude Ignazi.

  • Conflitto di interessi: interessa ancora?

    21/10/2014 Duración: 27min

    E' un principio fondamentale di civiltà giuridica, ma l'Italia non riesce ancora ad avere una vera legge sul conflitto di interessi. Di giorni ne son passati più di tremila dall'approvazione della vecchia legge Frattini, foglia di fico per il mega conflitto berlusconiano. Renzi, due anni fa, aveva promesso: "se vado al governo cambio la legge in cento giorni". Ma oggi in Parlamento non riesce a fare passi avanti una vera proposta di riforma della vecchia legge. Per Andrea Pertici, costituzionalista dell'Università di Pisa "il conflitto di interessi dovrebbe essere una norma costituzionale, entrare nel processo delle riforme". In Italia, con Berlusconi, conflitto di interessi ha voluto dire soprattutto televisione. E oggi la Tv è sottoposta ad un vero e proprio terremoto, secondo Stefano Balassone, ex vicedirettore di Rai Tre, ex consigliere Rai e studioso del mercato televisivo: "tra Sky, Mediaset e Rai - dice - chi rischia di più oggi è proprio la tv di Berlusconi".

  • Stabilità cercasi

    20/10/2014 Duración: 27min

    La manovra del governo Renzi: con i tagli alle tasse (in particolare l'Irap) ci guadagneranno soprattutto le aziende con molti dipendenti. Parte del bonus da 80 euro rischia di essere "alleggerito" dagli effetti dei tagli ai bilanci delle regioni. Renzi parla di manovra espansiva. Entro due settimane ci sarà il giudizio dell'Europa. Nei prossimi mesi il verdetto dell'economia reale: ci sarà la ripresa? Aumenterà l'occupazione? Ospiti della trasmissione di oggi: Franco Mostacci, statistico e analista economico (blogger su francomostacci.it) e Alessandro Santoro, economista, già consulente del governo Prodi con il ministro Visco, oggi consulente di Palazzo Chigi: si è occupato del capitolo della legge di stabilità dedicato all'evasione fiscale.

  • Un brutto clima

    16/10/2014 Duración: 25min

    Eventi estremi sempre più frequenti, ma le piogge che hanno allluvionato Genova sono state solo intense ma non eccezionali. Luca Lombroso è un meteorologo e parla di "nuova normalità" a cui andiamo incontro per colpa del cambiamento climatico. Maria Grazia Midulla, responsabile clima-energia del Wwf Italia: "Le emissioni non vanno tagliate, dobbiamo azzerarle se non vogliamo andare incontro ad eventi ingestibili per la specie umana". Ospite della puntata di oggi anche Anna Donati (Green Italia) per la campagna "Difendi la tua terra" contro il decreto Sblocca Italia del governo Renzi.

  • Commercio libero, ma senza diritti

    15/10/2014 Duración: 26min

    C'è chi lo chiama all'italiana T-TIP o chi all'inglese T-T-AI-P, ma la sostanza non cambia: il trattato in discussione tra Stati Uniti e Unione Europea rischia di colpire diritti fondamentali dei cittadini: alimentazione, salute, lavoro, privacy. Ospite della trasmissione di oggi Gianluca Clementi, economista della New York University. Marta Gatti ci racconta come funzionerà il "tribunale privato" che deciderà delle controversie tra stati e imprese.

  • "Mafie raffinatissime"

    14/10/2014 Duración: 26min

    Le minacce al procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato sono un copione già visto. Falcone parlava di "menti raffinatissime". "Ogni volta che i magistrati di Palermo indagano sulle complicità delle aristocrazie mafiose - dice Attilio Bolzoni, giornalista di Repubblica - entrano in azione i soliti personaggi rimasti nell'ombra (complici dei mafiosi) che lasciano la loro firma provando ad intimidire i magistrati". Dietro le stragi del '92-'93 non c'è solo Cosa Nostra. Lo storico Nicola Tranfaglia commenta le parole di Ciampi, pronunciate qualche anno fa: "in quei giorni del luglio '93 - diceva l'ex presidente - pensavo fossimo ad un passo da un colpo di stato".

  • Thomas Piketty, alla ricerca dell'uguaglianza. Intervista all'autore del Capitale nel XXI secolo.

    13/10/2014 Duración: 26min

    Il libro di Piketty è stato un best-seller internazionale, nel suo genere. "Il capitale nel XXI secolo", e il suo autore, è stato accolto come una star nelle università europee e americane. Lodato negli Stati Uniti da due Nobel dell'economia come Krugman e Stiglitz, l'economista francese Piketty denuncia - dati alla mano - le disuguaglianze crescenti soprattutto nelle società occidentali. Il rischio concreto è quello di un ritorno alle società patrimoniali di fine '800 dove contavano solo le ricchezze accumulate ed ereditate e non il lavoro. Il Capitale nel XXI secolo è uscito recentemente in Italia da Bompiani. Ne abbiamo discusso oggi con l'economista Maurizio Franzini dell' Università La Sapienza di Roma. Per chi fosse interessato ad una recensione più affrofondita, vi rimando alla sezione speciali del nostro sito: ecco il link http://www.radiopopolare.it/ascoltaci/trasmissioni-on-demand/intro/gli-speciali-di-radiopop/

  • Renzi, l'eccezione e la regola. Intervista con Elisabetta Gualmini e Giuseppe Berta.

    09/10/2014 Duración: 27min

    Guida un governo di larghe intese come se così non fosse; non è un parlamentare ma è il leader del primo partito in Italia. Renzi prosegue nello stato di eccezione a cui è costretta la politica italiana. Quanto può durare? "Dura finchè fa delle cose", sostiene Elisabetta Gualmini, politologa e presidente della Fondazione Istituto Cattaneo. Stato di eccezione in politica e recessione economica. Per Giuseppe Berta, storico all'Università Bocconi "purtroppo - dice - non si vedono segnali del cambiamento radicale di politica economica e fiscale che sarebbero necessari oggi in Europa".

  • Vedere l'invisibile, ultime dal Cern. Intervista con Marco Delmastro.

    08/10/2014 Duración: 26min

    Ginevra, Svizzera. Da un sotterraneo del laboratorio più grande del mondo, il Cern, Marco Delmastro - fisico delle particelle - ci ha raccontato il suo lavoro: la ricerca dell'invisibile, dell'infinitesimamente piccolo. "Particelle familiari" è invece il titolo del suo ultimo libro in cui Delmastro racconta la fisica delle particelle, da Einstein ai bosoni, attraverso le curiosità di una bambina di cinque anni, sua figlia.

  • Poteri forti, tra nomenclatura e santuari. Intervista con Emanuele Macaluso e Roberto Mania

    07/10/2014 Duración: 25min

    C'erano una volta i poteri forti. E ci sono ancora. Come sono cambiati in Italia, come condizionano la politica in generale e come, in particolare, la politica di Renzi prova a "usarli". Lele Liguori ne ha parlato con Roberto Manìa, giornalista di Repubblica, coautore di "Nomenklatura. Chi comanda davvero in Italia"; e con Emanuele Macaluso, storico dirigente del Pci, giornalista scrittore, autore di "I santuari. Mafia, massoneria e servizi segreti".

  • Parola d'ordine? Riforme! Intervista a Colin Crouch, sociologo.

    06/10/2014 Duración: 26min

    Da Bruxelles (Commissione europea) a Francoforte (Bce), da Berlino (governo Merkel) a Roma (governo Renzi). Il dogma delle riforme senza aggettivi, ma con molta sostanza. «Normalmente si usa l'espressione “riforme” - senza altre specificazioni - per combattere lo stato del welfare e i diritti dei lavoratori. Si è invece perso l'uso originario del termine "riforma", e cioè la lotta contro i privilegi e i settori più potenti della società», dice Colin Crouch, professore emerito all'Università di Warwick, sociologo, autore di “Quanto capitalismo può sopportare la società” (Laterza). Ospite della trasmissione anche Guglielmo Forges Davanzati, economista dell'Università del Salento di Lecce.

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